
Sfruttare una nicchia irregolare non è solo riempire un vuoto: è una decisione economica che, se ben ponderata, aggiunge valore e funzionalità duraturi alla tua casa.
- La differenza di prezzo tra un mobile su misura e uno industriale si giustifica con una durata fino a quattro volte superiore (20-25 anni contro 5-7).
- La vera qualità risiede nei dettagli invisibili: laminati ad alta pressione (HPL) e una misurazione precisa dei “fuori squadra” sono i veri segreti di un lavoro impeccabile.
Recommandation: Investi il 90% del tempo nella pianificazione strategica (materiali, misure, tempistiche) prima ancora di pensare al montaggio. È questo che garantisce un risultato perfetto.
Chi vive in un bilocale in città conosce bene la frustrazione. Quella rientranza nel muro del corridoio, spesso stretta e con pareti inclinate, sembra uno spazio sprecato, un’anomalia architettonica impossibile da arredare. L’istinto porta a cercare soluzioni rapide: una libreria standard che lascia centimetri vuoti ai lati, un armadio economico che non sfrutta l’altezza, trasformando un potenziale asset in un accumulo disordinato. Si finisce per convivere con il problema, credendo che non esista una vera soluzione.
E se ti dicessi che quella nicchia irregolare non è un difetto, ma un’opportunità? Come falegname specializzato in soluzioni salvaspazio, vedo ogni giorno clienti commettere sempre gli stessi errori, concentrandosi solo sul “riempire il buco” invece di pensare strategicamente. La verità è che un armadio su misura non è solo un mobile, ma un piccolo intervento di micro-architettura domestica. Il suo successo non dipende dalla bravura nel montaggio, ma dalle decisioni prese a monte: la scelta dei materiali, la comprensione del valore nel tempo e una pianificazione millimetrica delle tempistiche.
Questo articolo non è una galleria di ispirazioni, ma un manuale operativo. Ti guiderò attraverso le stesse domande che affronto con i miei clienti per trasformare un angolo problematico in un guardaroba perfettamente integrato, capiente e destinato a durare una vita. Analizzeremo i costi reali contro il valore percepito, impareremo a distinguere un laminato di qualità da uno mediocre, definiremo le tempistiche corrette in una ristrutturazione e progetteremo un interno che sia davvero funzionale. L’obiettivo? Darti gli strumenti di un professionista per prendere decisioni consapevoli ed evitare costosi errori.
In questo percorso, vedremo nel dettaglio i passaggi fondamentali per un progetto di successo, trasformando ogni centimetro di spazio in una risorsa preziosa. Analizzeremo insieme i punti cruciali che fanno la differenza tra un semplice mobile e una soluzione definitiva.
Sommario: Guida completa all’armadio su misura per nicchie difficili
- Perché un mobile su misura costa il triplo della grande distribuzione e quando vale la pena investire?
- Come riconoscere un laminato di qualità da uno che si sbecca dopo 2 anni di uso intenso?
- Isola centrale o penisola: quale configurazione lascia più spazio di movimento in 20mq?
- L’errore di misurazione dei fuori squadra che rende impossibile il montaggio del mobile
- Quando ordinare la falegnameria per non entrare in casa senza cucina dopo il rogito?
- Perché le lastre formato XXL si crepano se il massetto non è perfettamente planare?
- Quando installare cestelli estraibili per non doversi inginocchiare a cercare le pentole in fondo?
- Come progettare l’altezza del piano cucina per evitare il mal di schiena mentre lavi i piatti?
Perché un mobile su misura costa il triplo della grande distribuzione e quando vale la pena investire?
La prima obiezione che sento è sempre sul prezzo. È innegabile: un armadio su misura ha un costo iniziale significativamente più alto. Parliamo di una forbice che, a seconda delle finiture e della complessità, può andare da 1.200-1.800€ per un armadio artigianale, contro i 400-600€ di un prodotto della grande distribuzione. La domanda, quindi, non è “quanto costa?”, ma “quando questo investimento si ripaga?”. La risposta non è nel mobile, ma nel suo ciclo di vita e nel valore che aggiunge all’immobile.
Un mobile industriale è progettato per un ciclo di vita di 5-7 anni in condizioni di uso normale. Un armadio artigianale, realizzato con pannelli di qualità e ferramenta professionale (come cerniere Salice o Blum), è costruito per durare 20-25 anni. L’investimento iniziale, spalmato su due decenni, diventa improvvisamente molto più ragionevole. Inoltre, in un mercato immobiliare competitivo come quello delle grandi città italiane, ogni centimetro conta. Una nicchia irregolare non sfruttata rappresenta un valore immobiliare perso, quantificabile in decine, se non centinaia di euro al metro quadro. Un armadio perfettamente integrato non solo recupera questo valore, ma aumenta l’appeal e il prezzo di rivendita dell’appartamento, con stime che parlano di un incremento del 3-5%.
L’investimento diventa strategico, non solo una spesa, se si considerano i seguenti fattori:
- Recupero fiscale: L’acquisto di mobili su misura rientra spesso nei Bonus Mobili e Ristrutturazioni, che in Italia permettono di detrarre fino al 50% della spesa. Questo dimezza di fatto il costo iniziale.
- Sfruttamento millimetrico: In una nicchia di 150 cm, un mobile standard da 140 cm spreca 10 cm. Su un’altezza di 270 cm, sono quasi 0.3 metri cubi di spazio di stoccaggio persi per sempre.
- Durabilità garantita: Ferramenta di qualità e montaggio professionale evitano ante che si imbarcano, cerniere che cedono e laminati che si sbeccano, problemi comuni nei prodotti di massa dopo pochi anni.
- Servizio completo: Il costo di un falegname include il rilievo misure, la gestione dei fuori squadra e un montaggio che adatta il mobile alla realtà dei tuoi muri, un servizio assente nella grande distribuzione.
Scegliere il su misura non è un lusso, ma una decisione finanziaria. È la scelta giusta quando la longevità, la massimizzazione dello spazio e l’aumento del valore immobiliare sono più importanti del risparmio immediato.
Come riconoscere un laminato di qualità da uno che si sbecca dopo 2 anni di uso intenso?
Quando parlo di durata, il materiale è il primo imputato. La maggior parte dei mobili, sia su misura che industriali, è realizzata in pannelli di legno (truciolare o MDF) rivestiti in laminato. Ma “laminato” è un termine generico che nasconde differenze abissali. Un laminato di bassa qualità è la causa principale di angoli sbeccati, superfici graffiate e un aspetto “vecchio” dopo appena un paio d’anni. Riconoscere un materiale di qualità è la prima competenza da acquisire.
La principale distinzione è tra laminato HPL (High Pressure Laminate) e CPL (Continuous Pressure Laminate). L’HPL, come suggerisce il nome, è prodotto pressando più strati di carta impregnata di resine a pressioni e temperature molto elevate. Questo processo crea una superficie estremamente dura, compatta e resistente. Il CPL, invece, è prodotto con un processo continuo a pressione inferiore, risultando più sottile e meno resistente. Per un armadio in un corridoio, una zona di forte passaggio, le normative tecniche indicano una classe di resistenza all’abrasione minima AC4, uno standard quasi sempre raggiunto solo dai laminati HPL.
Per un occhio non esperto, la differenza si nota in tre dettagli chiave:
- Spessore: Un buon laminato HPL ha uno spessore che varia da 0.7 a 1.2 mm. I laminati economici (CPL) raramente superano gli 0.5 mm. Sembra una piccola differenza, ma è ciò che determina la resistenza all’impatto.
- Bordatura: Il punto debole di ogni pannello è il bordo. La soluzione di qualità è la bordatura in ABS (un polimero termoplastico) da 1 o 2 mm, incollata con colle poliuretaniche resistenti all’umidità. Le soluzioni economiche usano bordi sottili in melamina che si staccano e si sbeccano facilmente.
- Marchio: In Italia abbiamo produttori di eccellenza mondiale come Abet Laminati e Arpa Industriale. Chiedere al falegname la marca dei pannelli che intende usare è un ottimo indicatore di qualità.
Questo confronto chiarisce perché un mobile può costare il 40-50% in più solo per la scelta del laminato, un investimento che però ne garantisce l’aspetto impeccabile per decenni.
Il dettaglio della bordatura è spesso il segnale più evidente della cura costruttiva. Una bordatura spessa e perfettamente aderente protegge il pannello dall’usura e dall’umidità, i principali nemici della sua longevità.

Come si può vedere in questo dettaglio, una bordatura in ABS di qualità si integra senza fessure con la superficie del laminato, creando una barriera solida e duratura. È un piccolo particolare che fa una differenza enorme nel tempo.
Isola centrale o penisola: quale configurazione lascia più spazio di movimento in 20mq?
Una volta scelti i materiali, la sfida si sposta sulla geometria. Il titolo di questa sezione è provocatorio: in un corridoio non ci sono isole o penisole, ma il principio è lo stesso. L’errore più comune è progettare l’armadio per essere il più profondo possibile, cercando di massimizzare lo spazio interno. Questo, però, porta spesso a “soffocare” il passaggio, rendendo il corridoio angusto e poco funzionale. La vera intelligenza progettuale non sta nel riempire la nicchia, ma nel definire la profondità del mobile in funzione dello spazio di movimento che si vuole preservare.
A questo proposito, esiste una regola non scritta ma fondamentale nel mondo dell’architettura d’interni, ben sintetizzata dall’Architetto Gaia Miacola:
La regola dei 90 cm: definire la profondità massima dell’armadio non in base alla nicchia, ma garantendo uno spazio di passaggio minimo di 90cm per muoversi agevolmente
– Architetto Gaia Miacola, Come arredare una nicchia – 50 idee dell’architetto
Questa regola è un caposaldo di ergonomia. 90 cm è la larghezza minima per consentire a una persona di passare comodamente, anche con una borsa o un piccolo pacco, e permette a due persone di incrociarsi senza difficoltà. Pertanto, la prima misura da prendere non è la profondità della nicchia, ma la larghezza totale del corridoio. Se il corridoio è largo 180 cm, l’armadio non potrà essere più profondo di 90 cm. Anzi, per un risultato ottimale, si dovrebbe stare sui 60-70 cm, lasciando un passaggio arioso di 110-120 cm.
Studio di caso: ottimizzazione di un corridoio a Milano
In un progetto per un bilocale milanese, è stato affrontato un corridoio di soli 182 cm di larghezza. Invece di limitarsi a un semplice guardaroba, la soluzione su misura ha permesso di creare un’armadiatura multifunzionale profonda circa 85-90 cm. Questa profondità ha consentito di nascondere una colonna con lavatrice e asciugatrice, liberando spazio prezioso nel bagno. Le ante a tutta altezza con maniglie a unghiatura verticale hanno mantenuto una superficie pulita e minimalista, e il risultato finale ha garantito uno spazio di passaggio netto di 90 cm, rispettando perfettamente la regola d’oro e trasformando un semplice corridoio in una zona di servizio efficiente e discreta.
Questo esempio dimostra come il su misura permetta di giocare con le profondità per integrare funzioni inaspettate, senza mai sacrificare la vivibilità dello spazio. La domanda da porsi non è “quanto posso riempire?”, ma “di quanto passaggio ho bisogno per vivere bene?”.
L’errore di misurazione dei fuori squadra che rende impossibile il montaggio del mobile
Siamo arrivati al cuore del problema delle nicchie irregolari: i muri non sono mai perfettamente dritti. Pareti inclinate, soffitti curvi e angoli che non sono di 90 gradi (i cosiddetti “fuori squadra”) sono la norma, soprattutto negli edifici più datati. Ignorare queste imperfezioni è l’errore più grave e costoso che si possa fare. Un mobile progettato su misure “teoriche” semplicemente non entrerà, o lascerà fessure antiestetiche e inutilizzabili.
L’esperienza di un cliente a Milano Rho è emblematica. Come riportato da Falegnameria Modonesi, la nicchia presentava un muro di fondo inclinato e pareti laterali non parallele. Un qualsiasi mobile standard sarebbe stato inutilizzabile. La soluzione ha richiesto calcoli specifici per progettare un telaio che compensasse le irregolarità geometriche, montandolo a filo delle pareti per un risultato estetico perfetto. Questo lavoro di “compensazione geometrica” è ciò che distingue un falegname da un semplice montatore.
Misurare una nicchia non significa solo prendere larghezza, altezza e profondità. Significa fare una vera e propria “radiografia” delle pareti. Se vuoi provare a fare un rilievo preliminare, segui questi passaggi fondamentali che ogni professionista applica.
Piano d’azione: La guida pratica al rilievo di una nicchia irregolare
- Misura le tre dimensioni chiave: Rileva larghezza, altezza e profondità in tre punti diversi per ognuna (es. larghezza in basso, a metà e in alto). Questo rivelerà subito se le pareti sono parallele. Ignora sempre il battiscopa durante la misurazione principale; le sue dimensioni (altezza e spessore) vanno annotate a parte.
- Applica la triangolazione: Per scovare il fuori squadra, misura non solo i lati ma anche le due diagonali della nicchia (dall’angolo in alto a sinistra a quello in basso a destra, e viceversa). Se le due misure non sono identiche, l’angolo non è di 90 gradi.
- Verifica la planarità dei muri: Usa una staggia da muratore (una lunga barra di alluminio perfettamente dritta) appoggiandola contro le pareti di fondo e laterali. Se vedi della luce filtrare tra la staggia e il muro, significa che la parete ha “pance” (parti convesse) o avvallamenti.
- Calcola le tolleranze di montaggio: Un professionista non progetta mai il mobile con le misure esatte. Si tiene sempre una tolleranza per il montaggio: almeno 1 cm in meno sull’altezza e sulla larghezza. Queste fessure verranno poi sigillate con profili di compensazione (coprifili) su misura.
- Documenta tutto con foto e schizzi: Annota ogni singola misura su un disegno schematico della nicchia. Fotografa i dettagli, soprattutto prese elettriche, termostati o altri ostacoli che andranno integrati o spostati.
Questo processo può sembrare eccessivo, ma è l’unica assicurazione contro un mobile che non si monta. Un rilievo misure professionale è il 90% del lavoro per un risultato impeccabile.
Quando ordinare la falegnameria per non entrare in casa senza cucina dopo il rogito?
Un altro aspetto critico, spesso sottovalutato, è la gestione delle tempistiche, soprattutto se l’armadio fa parte di una ristrutturazione più ampia. Il rischio più grande? Entrare nella nuova casa e scoprire che il mobile su misura non è ancora pronto, lasciando scatoloni e vestiti in giro per settimane. La chiave è la “sincronizzazione cantiere”.
Bisogna considerare che dalla conferma dell’ordine e dal rilievo delle misure definitive, la produzione e la consegna di un armadio su misura richiedono in media dalle 6 alle 10 settimane. Questo significa che l’ordine non può essere fatto all’ultimo minuto. D’altra parte, non può essere fatto nemmeno troppo presto. Le misure definitive per un armadio in nicchia possono essere prese solo ed esclusivamente dopo che l’intonaco è stato finito e le pareti sono state rasate e dipinte. Misurare prima, su muri grezzi, è un errore che porta a imprecisioni di centimetri.
La soluzione sta nel parallelizzare le fasi. Il progetto di massima dell’armadio può essere definito con il falegname già all’inizio dei lavori edili. Questo permette di:
- Predisporre i punti luce: Se si prevedono luci LED interne, il falegname deve fornire lo schema elettrico all’elettricista PRIMA che vengano chiuse le tracce nei muri.
- Ordinare i materiali: Mentre gli edili lavorano, il falegname può già ordinare i pannelli e la ferramenta, che spesso hanno tempi di consegna di diverse settimane.
- Pianificare il rilievo esecutivo: Si fissa con l’impresa una data precisa per la fine dei lavori di finitura della nicchia. Il giorno dopo, il falegname esce per il rilievo definitivo e lancia la produzione.
Questa pianificazione coordinata è visibile anche nei cantieri moderni, dove i componenti dell’arredo arrivano pronti per essere assemblati non appena le condizioni lo permettono.

Come illustra l’immagine, in un cantiere ben organizzato, i moduli pre-assemblati dell’armadio possono essere preparati in laboratorio mentre in casa si completano le opere murarie. In questo modo, il montaggio finale diventa un’operazione rapida e pulita, che si incastra perfettamente nella timeline generale della ristrutturazione, senza ritardi o sorprese.
Perché le lastre formato XXL si crepano se il massetto non è perfettamente planare?
Il titolo di questa sezione parla di pavimenti, ma il principio fisico è identico per le grandi ante di un armadio a tutta altezza: una superficie grande e rigida, se non supportata da una struttura perfettamente stabile e planare, è destinata a subire torsioni e deformazioni. Un’anta unica alta 270 cm è esteticamente bellissima, ma è anche una sfida strutturale. Se la nicchia ha muri imperfetti, le cerniere lavoreranno con tensioni diverse, causando nel tempo il famigerato “imbarcamento” dell’anta.
Come spiega Falegnameria Modonesi in un’analisi su nicchie complesse, il rischio di torsione è molto alto, specialmente se il materiale non è adeguato. Per ante di grandi dimensioni, è fondamentale utilizzare legno listellare invece del comune truciolare. Il listellare ha un’anima di listelli di legno massiccio incrociati che garantisce una stabilità molto maggiore. Inoltre, per altezze superiori ai 220-230 cm, è buona norma inserire all’interno dell’anta dei “raddrizza-ante”: delle barre metalliche regolabili che contrastano attivamente qualsiasi tendenza alla deformazione.
Tuttavia, la soluzione più intelligente e sicura per nicchie con evidenti fuori squadra è spesso quella modulare. Invece di un’unica, grande anta, si progetta l’armadio con moduli sovrapposti: ante inferiori per la zona a uso quotidiano e ante superiori per il cambio stagione. Questa divisione offre diversi vantaggi strutturali:
- Minore stress sulle cerniere: Ante più piccole e leggere sollecitano meno la ferramenta, garantendone una durata maggiore.
- Migliore gestione delle imperfezioni: È più facile regolare e adattare ante più piccole a muri non perfettamente dritti.
- Stabilità intrinseca: La traversa orizzontale che divide i moduli agisce come un rinforzo strutturale per l’intero armadio, aumentandone la rigidità.
La scelta tra anta unica e soluzione modulare non è solo estetica, ma una decisione tecnica fondamentale per la longevità del mobile. In presenza di muri imperfetti, la prudenza e l’intelligenza progettuale suggeriscono quasi sempre di optare per la divisione in moduli.
Quando installare cestelli estraibili per non doversi inginocchiare a cercare le pentole in fondo?
Un armadio profondo è un’arma a doppio taglio. Offre grande capienza, ma la parte posteriore diventa un “buco nero” dove gli oggetti scompaiono per non essere mai più ritrovati. La funzionalità di un guardaroba non si misura solo in metri cubi, ma in accessibilità. È qui che entrano in gioco i sistemi estraibili.
La regola generale, secondo le specifiche dei produttori, è semplice: quando la profondità utile del vano supera i 65 cm, l’installazione di meccanismi estraibili non è più un optional, ma una necessità ergonomica. Senza di essi, per raggiungere il fondo del ripiano, saresti costretto a togliere tutto ciò che sta davanti. Per un armadio nel corridoio, spesso destinato a contenere di tutto (scarpe, cappotti, ma anche aspirapolvere e prodotti per la casa), rendere ogni centimetro accessibile è fondamentale.
Le soluzioni moderne offrono una vasta gamma di opzioni, ognuna pensata per uno scopo specifico. La scelta dipende da cosa devi riporre e dalla profondità del tuo armadio.
Questa tabella, basata sulle soluzioni disponibili sul mercato italiano, offre una panoramica chiara delle opzioni, dei costi indicativi e dei marchi di riferimento nel settore della ferramenta di qualità.
| Sistema | Profondità ideale | Capacità carico | Costo indicativo | Marchi consigliati |
|---|---|---|---|---|
| Cestelli estraibili | 50-80 cm | 15-30 kg | 80-150€ | Vibo, Emuca |
| Appenderia Saliscendi | 60-100 cm | 10-20 kg | 120-200€ | Servetto |
| Porta-pantaloni estraibile | 45-60 cm | 8-12 paia | 60-100€ | Vibo |
| Ripiani estraibili totali | 60-90 cm | 30-50 kg | 150-250€ | Blum, Hettich |
Investire in uno o due ripiani a estrazione totale per la parte bassa dell’armadio trasforma radicalmente la sua usabilità. Anche se l’investimento iniziale può sembrare significativo (un singolo ripiano estraibile di alta qualità può costare quanto un piccolo mobile industriale), il guadagno in comfort e ordine quotidiano è incalcolabile. È la differenza tra un armadio che subisci e un armadio che lavora per te.
Punti chiave da ricordare
- Un armadio su misura non è un costo, ma un investimento a lungo termine sulla funzionalità e il valore del tuo immobile.
- La vera qualità si nasconde nei dettagli: cerca laminati HPL, bordature in ABS e ferramenta di marchi riconosciuti.
- La pianificazione strategica (misure precise, gestione dei fuori squadra e sincronizzazione con il cantiere) è più importante del mobile stesso.
Come progettare l’altezza del piano cucina per evitare il mal di schiena mentre lavi i piatti?
Infine, arriviamo all’ultimo livello di personalizzazione: l’organizzazione interna. Un armadio, anche se perfettamente costruito e installato, può risultare scomodo se il suo layout non segue principi ergonomici. Così come l’altezza di un piano cucina è fondamentale per non affaticare la schiena, la disposizione di ripiani e appendiabiti in un guardaroba determina il comfort del suo uso quotidiano. Il su misura permette di progettare un interno modellato sul tuo corpo e sulle tue abitudini.
L’approccio più efficace è dividere l’armadio in tre zone di comfort verticali, come suggerito dagli esperti di ergonomia:
- Zona 1 (ad accesso immediato): È la fascia compresa tra 60 e 160 cm da terra. Qui vanno posizionati gli oggetti di uso quotidiano: maglie, pantaloni piegati, biancheria intima, ovvero tutto ciò che usi più volte a settimana.
- Zona 2 (ad accesso scomodo): Sotto i 60 cm. Questa zona richiede di piegarsi. È ideale per le scarpe, oggetti pesanti (come l’aspirapolvere) riposti in cassetti o cestelli estraibili, o scatole che non si usano spesso.
- Zona 3 (di stoccaggio a lungo termine): Sopra i 160 cm. Questa zona è raggiungibile solo con uno sgabello ed è perfetta per il cambio stagione, coperte, piumoni e valigie.
All’interno di questo schema, anche l’altezza delle barre appendiabiti va personalizzata. Una regola empirica per non far toccare i capi sul fondo è calcolare l’altezza della barra moltiplicando la propria statura per un coefficiente: circa 1.2 per i cappotti (es. 170cm x 1.2 = barra a 204cm) e 1.0 per camicie e giacche.
Ma la vera lungimiranza sta nel prevedere il futuro. Le nostre esigenze cambiano. Un ripiano oggi perfetto per le maglie, domani potrebbe dover ospitare scatole più alte. Come sottolinea la Falegnameria Di Martino, la soluzione professionale è la flessibilità.
Un armadio che si adatta: prevedere una cremagliera con fori ravvicinati ogni 32 mm permette di riposizionare facilmente ripiani e accessori al variare delle esigenze negli anni
– Falegnameria Di Martino, Arredare una nicchia – Soluzioni personalizzate
Questo sistema di foratura, noto come “sistema 32”, è uno standard europeo che garantisce la massima modularità. Insistere per averlo nel proprio armadio su misura significa garantirsi un mobile che non solo è perfetto oggi, ma che potrà evolvere con te domani.
Ora che hai tutti gli strumenti per una pianificazione strategica, il prossimo passo è trasformare il progetto in realtà. Valuta con un professionista la soluzione più adatta al tuo spazio, alle tue esigenze e al tuo budget per un risultato che unisca estetica, funzionalità e valore nel tempo.
Domande frequenti su Come sfruttare una nicchia irregolare nel corridoio per creare un armadio guardaroba capiente?
Quali sono i margini minimi necessari per il montaggio in nicchia?
Per un armadio di larghezza 352,5 cm in una nicchia di 355 cm, i 2,5 cm totali (circa 1,25 cm per lato) sono considerati una tolleranza fisiologica e necessaria per permettere il montaggio senza danneggiare le pareti. Questo spazio viene poi coperto da profili di finitura su misura.
Quando è meglio dividere le ante invece di usarne una unica?
È strategicamente consigliabile dividere le ante in moduli separati (superiori e inferiori) quando l’altezza della nicchia supera i 250 cm o quando le pareti presentano un fuori squadra superiore a 1 cm. Questa soluzione garantisce maggiore stabilità strutturale e una migliore funzionalità a lungo termine.
Come prevenire l’imbarcamento delle ante grandi?
Per prevenire la deformazione delle ante di grandi dimensioni, è cruciale utilizzare pannelli in legno listellare, molto più stabile del truciolare. Inoltre, per ante con altezze superiori ai 200-220 cm, è fondamentale inserire all’interno dei raddrizza-ante, ovvero delle barre di tensione metalliche regolabili che ne mantengono la planarità nel tempo.